Fino a pochi minuti fa i nomi delle note aziende presenti in tutti gli scaffali dei supermercati nazionali, erano specificati in bella vista, ed ora – potenza dei loro costosissimi uffici legali – da molte agenzie, sono spariti i loro nomi. Fatto è che almeno il 90% dellolio che viene venduto come extravergine, in realtà è semplice olio doliva. E questo sui prezzi incide moltissimo. Lo hanno scoperto i Nas di Torino, che hanno effettuato numerosi controlli, dopo esserne venuti a conoscenza grazie allindagine di una rivista di consumatori, che ha segnalato il raggiro alla procura torinese. Le indagine a campione eseguite sui prodotti da parte dei laboratori dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli su oli di note marche, hanno confermato i sospetti: il più delle volte, diversamente da come indicato dalletichetta, il prodotto non era affatto extravergine. Inevitabilmente, il pm Raffaele Guariniello (dopo aver informato il ministero delle politiche agricole) ha iscritto nel registro degli indagati una decina di rappresentanti legali di varie aziende per frode in commercio. Una bruttissima vicenda che umilia la qualità dei nostri prodotti, per i quali migliaia di produttori ogni giorno si spezzano la schiena curando i loro prodotti come figli. E in un contesto europeo che continua ripetutamente ad accanirsi contro le nostre eccellenze enogastronomiche (non da ultima la guerra del latte, della quale parliamo in altri articoli), casi come questi andrebbero severamente puniti. Aspettiamo lufficializzazione delle marche coinvolte in questa deplorevole vicenda.
Max